CARMELITO’S STORIES
Carmelito era fidanzato ufficialmente con una graziosa e dolce gattina. L’aveva conosciuta da poco grazie al geco Gengis, era di pelo bianco e aveva occhi azzurri, si chiamava “ Bellina “.
Carmelito e Bellina facevano coppia fissa e quando passeggiavano per le strade della città molti umani si giravano a guardare la coppia sorridendo,” che belli e che teneri” pensavano alcuni “che graziosissimi” pensavano altri.
Carmelito era conscio del fatto che facevano colpo, non per niente quando incontravano delle gatte queste sorridevano tra i baffi guardandoli con un sorriso maliziosetto, invece quando incontravano altri gatti questi lanciavano a Carmelito occhiate di gelosia.
Carmelito, era in giardino che si godeva il sole primaverile, sonnecchiava ronfando e sognando Bellina quando qualcuno tentò di svegliarlo aprendogli una palpebra dell’occhio destro. Carmelito si svegliò e dall’occhio aperto vide solo e confusamente una macchia verde sfocata. Era Gengis il geco acrobata che cerca disperatamente di svegliarlo del tutto.
“Sveglia pigrone” gli gridò in un orecchio Gengis che gli mollò l’occhio e gli diede un pizzicotto nell’orecchio “ma che cavolo, Gengis mi fai male , è così che si trattano gli amici? Quasi quasi ti uso come spuntino per ammazzare la fame, sai …un bel sandwich al gusto di Geco e pure acrobata hahaha, che ne dici?“ “dico che pensi solo al cibo e alle belle gattine, sei poco serio…” “ ma va…” rispose il gatto.
“ti ho svegliato perché ho bisogno del tuo aiuto”disse Gengis “ ok dimmi tutto” rispose Carmelito “ tu forse non sai ma io ho una famiglia e dei figli oltre a una moglie, ebbene ieri sera quel discolo di mio figlio Gengis Junior, ha voluto imitare suo papa cioè io, e si è lanciato da un albero della casa vecchia verso il balcone dove stazionava una bella e appetitosa zanzara tigre, ebbene ha sbagliato la mira e ha colpito un vaso di fiori rimbalzando tramortito sul davanzale. La zanzara è volata via ma lui è rimasto incastrato sotto la cornice della finestra. Ho provato a tirarlo fuori ma non ci sono riuscito, mi dai una mano a recuperare quel monellaccio di Gengis Junior? “ma certo “ rispose Carmelito “dai andiamo anzi corriamo, saltami in groppa e tieniti bene” sistemato gengis “arriviamoooo” miagolò il gatto che partì a razzo.
Arrivati nella casa semiabbandonata Carmelito ansimando per la folle corsa chiese a Gengis “dov’è la finestra assassina?” “quella li “rispose Gengis, un po’ più verde del solito per la paurosa esperienza in groppa a Carmelito, poi indicò una finestra malridotta in un angolo della casa. “ Siamo fortunati” disse Carmelito “c’è un albero proprio lì vicino” e così dicendo si arrampicò fino al ramo di fronte alla finestra…avanzò e lo percorse fino quasi alla punta rischiando di cadere nel vuoto nel tentativo di vedere dov’era il giovane geco, ma dello sfortunato Gengis Junior non c’era traccia . “Non lo vedo , sei sicuro sia questa la finestra?” chiese Carmelito “ma certo che è questa, lo stavo guardando quando si è lanciato nel vuoto, proprio da questo ramo. Umm fece Carmelito non si vede nulla, stava girandosi per tornare indietro quando con la coda dell’occhio vide tra il vaso da fiori e la finestra un movimento, strinse gli occhi, guardò meglio e grazie alla supervista dei felini si accorse di una zampetta che si agitava, era sicuramente la zampa del geco che tentava di uscire da quella scomoda posizione, infatti il gatto disse “guarda Gengis deve essere tuo figlio che si sforza di liberarsi, ma non ci riesce, vieni che ci spostiamo su un altro ramo” e così fece.
Gengis aveva il, cuore che gli batteva fortissimo nel petto, era contento che Carmelito avesse trovato suo figlio, ma era molto preoccupato per la sua sorte, anche se aveva molta fiducia nel suo amico.
Carmelito saltò su un ramo più alto e subito si accorse che Gengis Junior era finito tra il piatto che era sotto il vaso da fiori e il legno della finestra, era incastrato e non riusciva a uscirne.
“Come facciamo, come riusciremo a salvare il mio Junior” disse con voce tremante Gengis, “intanto tu scendi dalla mia groppa, ti siedi qui e ti calmi un po’, non temere ti salvo io il tuo Junior, guarda come si fa!” E spiccò un salto atterrando proprio sul davanzale accanto al vaso da fiori, quindi disse : “ei Junior non avevi niente di meglio da fare che far morire di paura tuo padre?” “ciao Carmelito aiutami, per favore, non riesco a muovermi” rispose il piccolo geco “ok , sei fortunato che sono amicissimo di tuo papà” fece Carmelito e così dicendo si appoggiò con le due zampe sul bordo del piatto spostandolo un po’ , poi sfoderò l’unghia più grande della sua zampa destra e disse “aggrappati e tieniti forte Junior” e infilò l’unghia sotto il legno della finestra , Junior si affrettò ad afferrarla con entrambe le zampe, poi il gatto cominciò a tirarle a sé fino a far uscire il piccolo geco da quella scomodissima posizione. Junior abbracciò Carmelito riempiendolo di baci… “ei fai piano mi arruffi tutto il pelo” disse Carmelito con un sorriso bonario, dai aggrappati sul collo, qui dietro e tieniti forte, Non appena Junior si sistemò tra i peli del gatto Carmelito con un balzo si lanciò verso l’albero atterrando sul ramo dove li aspettava Gengis. Grazie mille amico mio sei proprio un vero amico, ti sarò sempre riconoscente per questa impresa e per ringraziarti a dovere io e Junior faremo in modo che le zanzare e le mosche non ti tormentino più, lo sai che noi siamo formidabili cacciatori vero? “ Si, a parte quando sbattete contro vasi da fiori, finestre e quant’altro e cmq hai visto che non sei il solo a fare le acrobazie?” rispose Carmelito “ si, sei stato bravissimo… quasi quasi potremmo esibirci insieme… pensa che spettacolo con Bellina che presenta il duetto di acrobati più strano del mondo: il supergatto Carmelito e il geco volante Gengis, se poi ci mettiamo Junior come clown, il successo sarebbe assicurato hahaha” e dicendo queste parole sia il geco papà che il geco figlio stamparono due baci portentosi sul naso del gatto.